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San Giorgio, Il Patrono degli Scout

Aggiornamento: 11 apr 2022





Il 23 aprile la Chiesa festeggia san Giorgio e gli esploratori e le guide rinnovano solennemente la Promessa scout.

«La festa di S. Giorgio è il 23 aprile. In questo giorno, tutti i veri scout si fanno uno speciale dovere di meditare la Promessa e la Legge Scout: ricordatevelo, al prossimo 23 aprile, e mandate un messaggio di saluto a tutti gli scout del mondo» (B.P.)

Giorgio, un uomo originario della Cappadocia, era tribuno militare in Palestina. Fu lì che dopo essersi convertito al Cristianesimo donò tutti i suoi beni ai poveri. Durante la persecuzione di Diocleziano, Giorgio fu arrestato e torturato più volte finché fu definitivamente catturato e condannato al martirio come decapitato.

Già nel IV secolo sorse un santuario a Lydda,presso Tel Aviv, in Palestina, dove c’era la sua tomba.

Il culto di S.Giorgio, patrono dei cavalieri, ebbe un maggior sviluppo nel periodo delle crociate e si diffuse rapidamente ovunque.

In quel periodo si pensa sia nata la leggenda di S.Giorgio che uccide il drago.

Baden Powell stesso ha scelto San Giorgio come patrono di tutti gli scout per le sue virtù e i suoi ideali.

Egli scrive in “Scoutismo per Ragazzi” :

"I cavalieri avevano scelto S.Giorgio come Santo Patrono perché era il solo santo che venisse rappresentato a cavallo. Adesso S.Giorgio è anche il Santo Patrono degli scouts di tutto il mondo, e quindi tutti gli esploratori dovrebbero conoscere la sua storia. Giorgio nacque in Cappadocia nel III secolo. A diciassette anni si arruolò come soldato di cavalleria e presto divenne famoso per il suo coraggio. Una volta giunse in una città chiamata Selem: vicino a questa città viveva un dragone, al quale si doveva dare ogni giorno in pasto uno degli abitanti, scelto a sorte. Il giorno in cui giunse là San Giorgio la sorte era caduta sulla figlia del re. S.Giorgio decise che ella non doveva morire, e così uscì a combattere contro il drago, che viveva in una vicina palude, e lo uccise. San Giorgio è il modello a cui dovrebbe ispirarsi ogni scout. Quando si trovava di fronte ad una difficoltà o ad un pericolo, per grande che fosse, anche sotto forma di dragone, egli non lo evitava, né lo temeva, ma lo affrontava con tutta la forza che poteva infondere in sé e nel suo cavallo. Malgrado non fosse armato adeguatamente per un tale scontro, aveva semplicemente una lancia, si slanciò sul suo avversario, fece del suo meglio, e alla fine riuscì a superare una difficoltà contro cui nessuno aveva osato cimentarsi. Ed è proprio così che uno scout dovrebbe fronteggiare le difficoltà e i pericoli, per grandi e spaventosi che possano sembrare, e malgrado egli stesso possa essere mal equipaggiato per la lotta. Deve andargli incontro arditamente e fiduciosamente e usare le sue migliori facoltà per cercare di superarli: in questo modo è probabile che gli arrida il successo.”


[tratto da Gruppo Scout San Pietro in Gu 1]

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